06/02/2020

Porto, sanità,  università, ricerca, innovazione, turismo. Queste le  linee di intervento del Decreto ‘Cantiere Taranto’.

Sarà un decreto dedicato alle emergenze del territorio e conterrà ‘cose concrete’ , l’impronta che lo caratterizzerà sarà l’accellerazione delle procedure. Entro la settimana il decreto potrebbe approdare in riunione a Palazzo Chigi, ma la partita non è chiusa perché si sta già lavorando per integrarlo con nuovi interventi a sostegno di settori, ad esempio della cultura,  che  in questi anni non hanno beneficiato di risorse concrete.   Sono previste inoltre agevolazioni speciali per le PMI, il Governo  per Taranto rafforzerà infatti  alcune misure che saranno contenute nel Piano Sud che verrà varato a marzo.

Così il senatore Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha esordito nell’incontro con la Giunta  di ConfcommercioTaranto, da dove è partito per un giro di presentazione  in città delle  linee di indirizzo e dei contenuti del nuovo Decreto Taranto, prima dell’approdo in Consiglio dei Ministri. Questa è la prima fase – ha spiegato il sen.Turco- e riguarda gli interventi con le  relative coperture, vi saranno poi altri sessanta giorni di tempo per inserire eventuali integrazioni con le proposte che le stesse categorie potranno segnalare. Pertanto, l’invito a prepararsi per un nuovo giro di incontri.

L’agenda del Governo Conte - commenta il presidente prov. di Canfcommercio, Leonardo Giangrande- è fitta, e soprattutto ricca di potenziali opportunità per il territorio. Cantiere Taranto potrebbe rappresentare  la svolta decisiva, a patto che vi sia un reale cambio di passo nella gestione del CIS Taranto che obiettivamente ad oggi ha evidenziato  una governance inadeguata. Procedure lente, burocrazia, obiettivi poco chiari. Il territorio ha bisogno di certezze e di risposte celeri perché le imprese non possono  attendere oltre,  ha ribadito Giangrande.

L’obiettivo deve essere inoltre quello di aiutare la città a trovare una sua nuova dimensione di sviluppo, una nuova identità che superi la  mono dipendenza dall’acciaio. Una svolta che ad esempio potrà riguardare il  porto, sino all’altro ieri esclusivamente industriale, ma  da domani aperto ad altri traffici  con la zona franca doganale, il distripark , il crocerismo, l’interesse dei grandi player, ma solo se sapremo sfruttare al meglio queste opportunità ed inserirci  con un nostro protagonismo locale.  Con molta umiltà  dobbiamo ammettere che abbiamo anche bisogno di capire e di imparare a fare altro. Sarebbe opportuna allora una cabina di regia tra governo e grandi investitori per facilitare il   processo di riconversione e di cambiamento e per  superare il deficit imprenditoriale locale di conoscenza e know how. Gli imprenditori locali non devono – ha concluso  Giangrande-  andare ad elemosinare lavoro e spazi, ma si deve piuttosto favorire  un vero processo di crescita e di cambiamento  che faciliti  la riconversione economica, sociale e culturale di Taranto.    

Ed intanto,  per ora si parte da qualcosa come 26 articoli riguardanti non solo le infrastrutture, ma anche le Pmi che investono nell’innovazione,  il lavoro (con il sostegno alla riqualificazione e le misure per le nuove assunzioni), i nuovi investimenti a partecipazione pubblica, temi che sono stati poi in parte ripresi  nel pomeriggio di venerdì nel convegno - organizzato da BCC Taranto e Confcommercio sul futuro delle relazioni tra banche di credito cooperativo e PMI- , e dove il sottosegretario Turco ha ribadito l’attenzione del Governo per le PMI tarantine.