01/09/2020
Cambio al vertice delle bonifiche dell’area di Taranto. Anche se non ufficiale è ormai certo che Vera Corbelli non sarà confermata alla guida della struttura commissariale.
Il Governo avrebbe deciso dunque in maniera autonoma per un passaggio di consegne senza ripensamenti, mostrando una risolutezza inconsueta rispetto al temporeggiamento che ha spesso caratterizzato in questi anni tutta la vicenda ambientale tarantina.
La Corbelli, per sei anni al timone della struttura commissariale, sarebbe entrata in rotta di collisione con pezzi importanti del Governo che forse – per motivi che non è dato di conoscere - hanno preferito imboccare la via drastica del taglio netto piuttosto che quella del confronto e della ricerca di percorsi condivisi.
Preoccupa intanto il blocco che già ora è venuto a determinarsi su i lavori in corso –era in atto la rimozione del Mercato Ittico galleggiante- in attesa dell’avvicendamento ufficiale con la nuova commissaria, la dott. Paola Basilone, ex prefetto di Roma, che tra l’atro dovrà dotarsi di una struttura tecnica che dia operatività all’ufficio del commissario, essendo stata liquidata quella precedentemente organizzata dalla dott. Corbelli.
L’enorme mole di lavoro svolto, con competenza e sincera passione, da Vera Corbelli e dal suo staff tecnico- soprattutto per quanto concerne il Mar Piccolo- ha consentito di raggiungere un livello di conoscenza delle fonti inquinanti (indagandone le cause, le sorgenti e gli impatti sul sistema fisico) molto approfondito e di arrivare ad una pianificazione dell’attività di bonifica basata su un approccio multidisciplinare che ha consentito di raggiungere considerevoli risultati nelle aree di coltivazione dei mitili.
Con i mitilicoltori, una delle categorie più danneggiate dalla crisi ambientale, la Corbelli ha avviato in questi anni un’ intensa attività di dialogo, come d’altronde con altri livelli di rappresentanza del territorio, facendo crescere nella categoria la consapevolezza che un’azione di sistema, nel rispetto dell’ambiente, può cambiare il modello di sviluppo economico, con vantaggi per tutti . L’auspicio è che tale percorso non vada disperso e non si debba ripartire da zero, con nuove indagini e nuove sperimentazioni come già visto nel passato.