29/10/2018

Potrebbe essere il nuovo slogan, ripreso da quello oramai radicato nella memoria collettiva, che fa riferimento al diamante ……naturale, esemplare “unico” della natura.
Oggi, alla luce delle innovazioni tecnologiche che permettono la creazione in laboratorio di diamanti e la loro produzione illimitata, questo slogan ha ancora ragione d’essere? Partiamo dalla considerazione che i diamanti naturali si formano quando, a chilometri di profondità sotto la crosta terrestre, il carbonio viene sottoposto per milioni di anni ad elevatissime temperature ed a fortissima pressione.
I produttori di diamanti sintetici sono in grado di ricreare le medesime condizioni, ma riducendo i milioni di anni a poche settimane. I diamanti naturali nascono dunque nella profondità della Terra, mentre quelli sintetici nascono in laboratorio. Il risultato è che le pietre sintetiche e quelle naturali sono chimicamente identiche.
Visti i risultati ottenuti, la statunitense Federal Trade Commission stabilisce nei suoi Codici la rimozione della parola “sintetico” dalla definizione di questa tipologia di prodotti e l’utilizzo di termini “coltivato”, “creato in laboratorio”, “accresciuto in laboratorio”, “creato da (nome del produttore)”. Cosa succederà fra qualche mese all’indomani della commercializzazione da parte di De Beers di un nuovo marchio di gioielleria realizzata con diamanti sintetici? Forse si tratta di un passo obbligatorio da parte di De Beers per presidiare il nuovo mercato e per regolamentarlo? Gli interessi in gioco sono rilevanti e la corsa per accaparrarsi interessanti fette di mercato è già iniziata.
Intervengono
Angelo Colella - Direttore Confcommercio Taranto
Marcello Perri - Presidente Associazione Gioiellieri Taranto
Marcello Manna – Membro Borsa Diamanti di Anversa
Annalaura Sita - Docente IGI Anversa e titolare Istituto Piceno di Gemmologia
Introduce e modera i lavori
Steven Tranquilli - Direttore Federpreziosi Confcommercio
Per informazioni: Tel. 099.7796333 - email: taranto@confcommercio.it